Cosa sono:
•Sono sistemi di depurazione che vengono impiegati per trattare i reflui di scarichi domestici civili e industriali sfruttando in modo artificiale il processo aerobico biologico, con l’immissione di aria e quindi di ossigeno. Sono migliorativi rispetto gli impianti a fanghi attivi, in quanto la produzione dei fanghi č minima dato il maggior tempo di ossidazione dei liquami
•Rappresentano quanto di meglio la tecnologia può oggi fornire e consentono ottimi rendimenti di depurazione utilizzando poco spazio.
•Garantiscono valori allo scarico che rispettano le normative vigenti (Tab. 3 Alleg. 5 del D.L. 152/99.
Caratteristiche degli impianti:
•Essere ben dimensionati, economici e ben installati.
•Di semplice gestione per poter effettuare una facile conduzione emanutenzione.
•Essere costruiti con i materiali e le apparecchiature migliori.
•Essere in grado di sostenere variazioni anche sensibili di carico sia organico (BOD5) che idraulico.
Aree sensibili:
•Si devono rispettare dei limiti molto restrittivi per quello che riguarda, ad esempio, lo scarico di nutrienti (azoto e fosforo) in acque superficiali.
•E’ necessario migliorare gli impianti di depurazione esistenti.
•Si puņ operare con vasche di equalizzazione, con pre-denitrificazione e particolari sistemi di ricircolo dei fanghi ricchi di nitrati.
Trattamenti terziari:
•Sono necessari quando si devono raggiungere limiti depurativi particolarmente restrittivi come per lo scarico nel sottosuolo.
•Possono essere implementati sia in impianti esistenti che su impianti di nuova costruzione.
•Rappresentano i pił elevati livelli depurativi e sono generalmente costituiti da:
Sistemi di filtrazione meccanica su sabbia quarzifera, per la rimozione spinta dei solidi sospesi.
Sistemi di filtrazione meccanica su carboni attivi, ideali per la depurazione di acque contenenti micro-inquinanti anche inorganici.
Sistemi di biofiltrazione adatti per molti tipi di refluo.
Premessa:
La Normativa vigente, D. Lgs. 159/2006 e Delibera Regionale Emilia Romagna 1053/2003 (Tab. A Punto 6) individuano l’ Impianto ad Ossidazione Totale ad Aerazione Prolungata come uno dei sistemi di trattamento idoneo alla depurazione delle acque reflue domestiche derivanti da insediamenti non allacciati alla pubblica fognatura e recapitanti in acque superficiali.
Questo tipo di trattamento fa parte della grande famiglia dei “Trattamenti biologici a biomassa sospesa” detti anche “Impianti a fanghi attivi” che a loro volta si dividono in due sistemi: a ciclo discontinuo e a ciclo continuo.
Negli impianti a ciclo discontinuo i liquami, preventivamente sedimentati, quindi chiarificati, venivano sottoposti ad aerazione prolungata per favorire lo sviluppo di ammassi (fiocchi) costituiti fondamentalmente da batteri con specifica tendenza ad agglomerarsi in colonie, caratterizzate da una sedimentabilitą, dovuta alla loro densitą maggiore di quella dell’ acqua.
Alla fase di aerazione faceva seguito la fase di sedimentazione in cui gli agglomerati batterici si depositavano sul fondo del contenitore come fango.
Le prime applicazioni risalgono al 1914 e fino al 1920 vengono utilizzati impianti a ciclo discontinuo che prevedono una fase di aerazione o ossidazione.
L’ Impianto ad OSSIDAZIONE TOTALE ad AERAZIONE PROLUNGATA č l’ evoluzione dell’ impianto biologico a FANGHI ATTIVI; la separazione dei comparti di OSSIDAZIONE e di SEDIMENTAZIONE, il loro aumento notevole di volumi ed un intensivo e prolungato apporto di aria, garantiscono la depurazione del refluo ai valori di Legge limitando notevolmente la produzione di fango residuo della depurazione, la cui estrazione e smaltimento si riduce pertanto ad una volta all’ anno.
N.B.: La Delibera Regionale dell’ Emilia Romagna nr. 1053 del 9/6/03 Tab. A – punto 6 individua come trattamento depurativo adeguato l’ impianto di depurazione ad OSSIDAZIONE TOTALE (ad AERAZIONE PROLUNGATA), non il solo impianto a FANGHI ATTIVI.
Descrizione del processo depurativo
Le sezioni di trattamento sono:
– Grigliatura o sgrossatura (entrambe in opzione)
– Ossidazione
– Sedimentazione finale
– Ricircolo fanghi
– Pozzetto di ispezione e scarico
I liquami in arrivo all’ impianto possono subire, ove necessario, un pretrattamento di grigliatura o
sgrossatura prima di essere inviati al depuratore.
Nella sezione di ossidazione il liquame subisce una intensa aerazione che fornisce l’ ossigeno necessario per
l’ instaurarsi di un processo di degradazione batterica di tipo aerobico della sostanza organica e per la stabilizzazione di fanghi.
L’ aria viene fornita da una soffiante attraverso dei diffusori d’ aria del tipo a micro bolle.
Il flusso d’ aria che esce dai diffusori, posizionati in prossimitą del fondo della vasca di ossidazione produce un movimento di miscelazione liquame-fanghi cosģ intensivo da assicurare un apporto ottimale ed omogeneo di ossigeno e nel contempo impedire il deposito dei fanghi nella vasca.
Dall’ ossidazione la miscela liquame-fanghi passa allo scomparto di sedimentazione dove, in virtł dello stato di quiete in cui si trovano, i fanghi si separano decantando sul fondo, mentre le acque chiarificate e depurate vengono sfiorate ed inviate allo scarico.
I fanghi attivi separati e raccolti sul fondo dello scomparto di sedimentazione vengono automaticamente sollevati e riciclati nel reparto di ossidazione, mentre una parte di essi, essendo di supero e provenienti dalla loro crescita biologica, vengono periodicamente estratti tramite autopompa.
AImpianti di depurazione biologica SEQUENCING BATCH REACTOR – Serie SBR
Progettati per il trattamento di scarichi discontinui ad alto contenuto di azoto quali:
– Residenze abitative
– Centri commerciali
– Alberghi
– Attività artigianali
– Ospedali
– Ristoranti
– Villaggi turistici
– Insediamenti industriali
Il sistema SBR si basa sull’ attuazione sequenziale di più fasi di trattamento all’ interno di uno stesso reattore. In questo tipo di impianto le varie fasi depurative che compongono il processo biologico (denitrificazione – ossidazione e nitrificazione con aria, sedimentazione) vengono realizzate ciclicamente in successione temporale all’ interno di un unico reattore, che funge anche da bacino di accumulo. Il sistema SBR, rispetto ad un impianto a fanghi attivi tradizionale:
– effettua in una sola vasca tutte le fasi del trattamento
– si adatta alle variazioni, anche sensibili, dei parametri inquinanti